Ricordando la Notte Nazionale del Liceo Classico
Un pomeriggio denso, di eventi e di emozioni, quello del 29 novembre al Liceo “Giacomo Leopardi” di Macerata, che ha partecipato alla manifestazione di promozione della cultura antica Ricordando la X edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico.
In un clima raccolto e commosso, la Vicesindaco Francesca D’Alessandro e la Dirigente scolastica Angela Fiorillo hanno tagliato il nastro dell’Aula ristoro e multifunzionale che l’Istituto ha deciso di intitolare alla memoria di Camilla Di Pietro, studentessa prematuramente scomparsa un anno fa, dopo una lunga malattia affrontata con grande coraggio. “Questa sala - ha detto la Dirigente, rivolgendosi soprattutto ai numerosi alunni presenti - porta il nome di Camilla, una ragazza che, con la sua voglia di vivere, la sua tenacia, l’impegno che non ha mai risparmiato anche nei momenti più difficili, dovrà ricordare a tutti noi il grande dono che è la vita. Voi trascorrerete qui i vostri momenti di ristoro tra le attività mattutine e quelle pomeridiane e il ricordo di Camilla sarà una luce sulla vostra allegria; guardando questa targa, poi, anche gli studenti che verranno in futuro potranno conoscere, ammirare e farsi guidare dalla gioia e dalla bellezza che Camilla ha sempre saputo trasmettere”. Alle parole della Dirigente si è unito un coro unanime di amici, compagni di classe, professori, autorità, stretti intorno alla famiglia Di Pietro, che con calore ha accolto le manifestazioni di affetto e di profonda stima di tutti i presenti. L’emozione, palpabile in tutti, si è fatta profonda commozione al momento della canzone Star, composta ed eseguita in versione unplugged, con l’accompagnamento alla chitarra del professor Gionni Branchesi, da Benedetta Romagnoli, una studentessa della 5L che non ha mai conosciuto Camilla ma che due anni fa, vedendola entrare nella sua classe, ha colto, come solo le anime più sensibili sanno fare, il dolore, la forza e la bellezza che da lei emanavano e ha scritto di getto versi che raccontano lo sgomento che non ha l’ultima parola sulla vita: "She’s wondering why why why [...] Because she’s meant to be a star/ she’s meant to be a star/now she’s a star” ( Si chiede perché, perché, perché [,,,] Perché è destinata a diventare una stella /È destinata a diventare una stella/ Ed ora è una stella).
Altri due momenti musicali sono poi stati offerti dal coro d’Istituto LeopHarmony, che si è esibito in una versione polifonica di Tender, e dalla band Le buone note, con Englishman in New York.
Si è poi passati alla cerimonia di inaugurazione della palestra, dopo i lavori di riqualificazione e di adeguamento antisismici finanziati dal PNRR ed eseguiti, come accuratamente spiegato dai funzionari della Provincia di Macerata presenti all’evento, con la tecnica del cappotto sismico e del solaio in fibra di carbonio. Sulle note di Viva la vida suonata dalla band d’istituto, i presenti sono stati invitati al terzo momento del pomeriggio: la conferenza dal titolo Caligola, un ritratto non “paradossale” del professor Salvatore Monda, dell’Università degli studi del Molise, che ha offerto un chiaro e piacevole excursus sulle fonti storiche relative all’imperatore romano che, a differenza degli altri, viene, a quanto sembra, ricordato concordemente solo per i suoi vitia e non per le sue virtutes, ma che ha dato prova, in ogni caso, di agire non per follia, come l’immaginario artistico e letterario lo rappresenta, ma per lucido calcolo politico. L’intervento, presentato dalla referente della Notte Nazionale del Liceo Classico, professoressa Alessandra Baldoncini, e tenuto nella biblioteca d’istituto, è stato molto apprezzato dal pubblico, tra il quale era presente, in rappresentanza dell’Università degli Studi di Macerata, anche la professoressa Simona Antolini, docente di Storia Romana.
E ancora di Caligola si è parlato nello spettacolo che si è svolto, nell’aula Aula Confucio, sotto la regia di Francesco Facciolli, che ha diretto gli studenti del TaS in Pillole da “De Caligulis”.
La Notte Nazionale del Liceo Classico, che con questi eventi si è voluta celebrare e ricordare, è non solo una festa, ma un modo di vedere la formazione integrale della persona, che tiene conto non solo dei saperi, ma anche dei luoghi, degli spazi, dei tempi che gli studenti vivono quotidianamente, con le loro ansie, le loro aspettative, le loro speranze, in un cammino di studi faticoso ma fruttuoso, per il quale cultura significa piacere della condivisione, gioia, valorizzazione dei talenti.
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