
5 Autori “Nello specchio delle lettere”. Elsa Morante tra editori e traduttori: percorsi attraverso la corrispondenza editoriale
Una donna ferma nelle sue posizioni e una scrittrice autorevole, convinta di meritare un trattamento di riguardo per la dedizione alla sua “poesia”; questo il ritratto delineato dalla professoressa Monica Zanardo (Università di Padova) nella lezione di venerdì 7 marzo su Elsa Morante e i rapporti epistolari con l’agente editoriale.
La scrittrice nelle lettere si presenta come una che “si dà al proprio lavoro con tutte le sue forze e con una fede veramente religiosa”. Un modello di comportamento, di coerenza e integrità, che affascina ancora. Una donna moderna, che si vuole emancipare sia dai pregiudizi di genere, sia dalla ingombrante autorevolezza del marito, Alberto Moravia; una postura autoriale la sua che si traduce nella difesa incondizionata del proprio lavoro, al qual quale dedica il “meglio delle forze, dell’ispirazione e una lunga e costante fatica”.
Insomma, Elsa Morante negli scambi epistolari con Linder, il suo agente, sostiene con espressioni accorate l’urgenza emotiva e l’intransigenza delle sue scelte (si tratti della scelta del titolo o della copertina o di singole parole del testo), perché non può permettere che il suo libro serio, a cui tiene più che a sé stessa, debba “esser confuso con uno dei qualsiasi romanzetti o romanzoni di letteratura amena e puramente commerciale”.
Non stupiscono pertanto né i riconoscimenti da parte della critica né di pubblico né lo spazio che precocemente è riuscita a guadagnarsi nell’ambito del canone letterario del Novecento.