Macerata racconta: incontro con l’autore. Il nome che diamo ai colori
Sabato 4 maggio, nell’ambito del progetto laboratoriale di Macerata racconta “Indovina chi viene a scuola”, le classi terze del Liceo Classico e Linguistico hanno incontrato nella bellissima Sala Castiglioni lo scrittore maceratese Ivan Sciapeconi, autore del suo secondo emozionante romanzo Il nome che diamo ai colori.
L’incontro con l’autore ha concluso un percorso di “educazione alla cittadinanza” iniziato con la contestualizzazione storica, la visita alla ex struttura manicomiale di Macerata; ha visto poi gli studenti impegnati nella lettura del romanzo e nell’elaborazione di richieste di approfondimento all’autore che ha dato veste artistica ad una storia vera, parte del vissuto del nostro Paese.
Presentato da Giorgio Pietrani, che del libro ha messo in risalto soprattutto la scelta di parole dal forte impatto emotivo sul lettore, lo scrittore ha risposto cordialmente ai quesiti proposti dai ragazzi delle classi IA - IC - 3EG e li ha ringraziati per la finezza dell’analisi svolta, svelando la motivazione del titolo con un rimando preciso al testo: “Il nome che diamo ai colori [...] è solo la paura che proviamo di fronte all’immensa profondità del mondo”. Nessuno può stare dentro una sola definizione.
Il romanzo racconta in modo intelligente e toccante la vera storia di un sorvegliante, Paolo Tortella, che alla fine degli anni '60 porta la sua umanità e il suo anticonformismo all’interno di un istituto medico psicopedagogico, "Il Giardino", in cui casualmente viene promosso a maestro: una struttura a metà strada tra il manicomio e la scuola speciale, un luogo di violenza, con celle di punizione e letti di contenimento. Qui vivono bambini e i ragazzi definiti "irrecuperabili", orfani, persone con problemi mentali, disabili, tutti accomunati dalla grande povertà.
La sua denuncia farà sì che la storia di ciascun ospite non sia dimenticata, che nessun bambino in futuro possa essere privato del suo diritto all’infanzia e che Villa Giardini di Casinalbo sia chiusa sei anni prima dell’applicazione della Legge Basaglia.
Il messaggio del libro può essere riassunto in questa frase: “Non lasciarti confondere da quello che gli altri chiamano realtà. È solo uno dei modi possibili. Di certo, non il migliore".
La Dirigente Scolastica, professoressa Angela Fiorillo, è intervenuta per salutare l’autore e ringraziare Giorgio Pietrani, direttore dell’Associazione culturale “Contesto” e del festival “Macerata racconta”, poiché ha permesso a studenti e insegnanti del Liceo Leopardi di partecipare a questa importante esperienza formativa: anche se le giovani generazioni vivono proiettate in un eterno presente che rende ai loro occhi apparentemente inutile la conoscenza del passato, in realtà non devono dimenticare che la storia dei luoghi racconta di persone o di comunità che hanno compiuto le piccole e grandi conquiste su cui fondano le sicurezze del loro oggi.