Anno 2024
“Leopardi ieri e oggi”: tornano al Liceo Classico i diplomati del ’74 e del ’9
Venerdì 15 marzo, rispettivamente a 50 anni e 25 anni dal diploma, sono tornati al Liceo Classico Leopardi di Macerata gli alunni della maturità 1974 e 1999: si sono ritrovati per una bella festa, prima nella sede storica del Liceo, lungo corso Cavour, accolti dalla professoressa Raffaella Lattanzi, presidente dell’Associazione “Amici del Classico”, che ogni anno promuove l’iniziativa, dalla professoressa Maria Mirabile e da numerosi studenti. Hanno rivisto i luoghi della giovinezza, guidati per i piani dell’Istituto dagli alunni di oggi, rivivendo i ricordi del passato e condividendo aneddoti del periodo scolastico.
La festa si è poi trasferita al ristorante “Le case”, dove gli ex alunni hanno incontrato la Dirigente Scolastica, prof.ssa Angela Fiorillo, e alcuni docenti del Liceo di ieri e di oggi: dopo i saluti istituzionali della presidente dell’Associazione, prof.ssa Lattanzi, della Dirigente Scolastica e del vicesindaco Francesca D’Alessandro, la serata è stata allietata dalle esibizioni canore dell’ex allieva dell’Istituto Camilla Ruffini, presentatrice dell’evento, e dalla band della scuola “Le buone note”, composta dai professori Gionni Branchesi, Elio Catalini, Tonino Zampa e dagli alunni Greta Pagnanelli, Ambra Antonelli, Filippo Trasarti e Isabella Petracci.
Speciale ospite della serata il comico Piero Massimo Macchini, che ha regalato a tutti i presenti momenti di allegria.
L’iniziativa dell’associazione “Amici del Classico” è stata molto apprezzata: in particolare, grazie alla ricerca accurata della signora Simonetta Arcangeli e della professoressa Anna Luigia Rinaldi, hanno partecipato una sessantina di ex liceali; in questa circostanza si sono uniti ai festeggiati anche altri alunni del passato che si ritrovano periodicamente, aderendo alle varie attività proposte da “Amici del Classico”, per tenere vive le amicizie di un tempo che , per dirla con Quintiliano, “durano saldissime fino alla vecchiaia e sono imbevute di una sorta di vincolante sacralità”.