
Ogni cosa è per Giulia: Lucia Tancredi incanta il Liceo classico “Leopardi” con la storia d’amore tra Antonio Gramsci e Giulia Schucht
Parlare di Antonio Gramsci, in genere, significa affrontare la sua dimensione ufficiale e istituzionalizzata di intellettuale, filosofo, scrittore, uomo politico che ha segnato profondamente, con la sua eredità culturale e il suo esempio di vita, il nostro tempo. Lo scorso mercoledì 16 aprile, presso la Biblioteca dell’Istituto, grazie alla scrittrice e insegnante Lucia Tancredi, si è cercato di entrare nella dimensione privata di Antonio Gramsci, esplorandola attraverso le testimonianze delle sue lettere personali e familiari, che hanno consentito all’autrice del romanzo Ogni cosa è per Giulia (Ponte alle Grazie, 2024), finalista al Premio Croce, di scrivere la storia d’amore tra Antonio Gramsci e sua moglie, la bellissima Giulia Schucht.
L’incontro con Lucia Tancredi, fortemente voluto dalla Dirigente Scolastica, prof.ssa Angela Fiorillo, per la promozione della lettura, organizzato dalla prof.ssa Alessandra Maggi in qualità di coordinatrice del Dipartimento di Lettere del Triennio e referente del progetto “Premio Croce” e presentato dalla prof.ssa di Lettere Fosca Mochi, ha coinvolto anche gli studenti dell’Istituto che parteciperanno alla giuria del Premio Croce, che hanno avuto l’opportunità di dialogare con l’autrice e di scoprire il suo “laboratorio” creativo, per comprendere più pienamente le ragioni di un romanzo complesso, che parte dalla storia ufficiale, dalla verità delle lettere, per affrontare il viaggio nel verosimile letterario del rapporto tra Antonio Gramsci e Giulia Schucht.
Una storia poco nota, che ha affascinato Lucia Tancredi, già autrice di varie biografie letterarie di donne (da Santa Monica a Jacopa dei Settesoli, amica di Francesco d’Assisi), per salvare Giulia Schucht dall’opera di rimozione effettuata dalla storia ufficiale e riportare alla luce la complessità di una figura femminile raffinata e coltissima, cresciuta in una famiglia russa, quella degli Schucht, che sembra “uscita da un romanzo di Tolstoj”. Una donna dal temperamento artistico (era una prodigiosa violinista) ma fragile, che quando Antonio viene incarcerato sembra sparire nel silenzio, oscurata dalle due sorelle che sembrano sostituirsi a lei: Eugenia, che vuole fare da madre ai due figli avuti da Gramsci, e Tatiana, che si prende cura del marito in Italia.
Lucia Tancredi penetra nei misteri e nelle contraddizioni di questo rapporto vissuto a distanza, sotto l’ombra minacciosa di due regimi dittatoriali (il fascismo e lo stalinismo), costruendo intorno a Giulia un “retino acchiappafarfalle” di parole che le dà vita e dignità letteraria. Con lo stile elegante e affabulatorio che la contraddistingue, Lucia Tancredi ha incantato la platea, rivelando, grazie a Giulia, anche la profondità umana di Antonio Gramsci, il sentimento umanissimo che muove la sua riflessione filosofica universale.